All'interno del dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea (oggi parte del DAFIST), dagli inizi degli anni Settanta, le ricerche sulla storia del paesaggio agrario, forestale e pastorale, sulla storia e la geografia del popolamento e dell’insediamento rurale e quindi sulla storia della cultura materiale sono state legate agli insegnamenti di Geografia Storica e di Storia dell'Agricoltura.
Queste indagini svolte con tesi e progetti collettivi di carattere geografico storico hanno avuto un ruolo fondamentale nel promuovere presso la sede Universitaria genovese la ricerca interdisciplinare. Ricerca che ha alimentato i dibattiti intorno alla geografia del popolamento e alla storia della cultura materiale che negli anni Settanta coinvolsero storici, geografi, naturalisti ed archeologi e portarono alla maturazione dell'archeologia post-classica in Italia. Assieme alla ricerca sulle Sedi abbandonate, questo gruppo informale ha condotto ricerche legate al tema dell'archeologia delle manifatture e sviluppato un interesse particolare per l'archeologia industriale e quindi per l’archeologia rurale.
Negli anni Ottanta il gruppo di ricerca ha avviato diversi contatti internazionali, tra i quali quelli con il GEODE (Géographie de l'Environnement, UMR 5602 – CNRS) dell'Università di Toulouse, con stipula di una convenzione-quadro tra l'Università di Toulouse e l’Università di Genova, che ha alimentato una serie pluriennale di progetti Galilée per scambi scientifici e didattici tra ricercatori sulle tematiche della geografia e la storia delle risorse ambientali nelle montagne mediterranee. La convenzione risulta ancora in atto. Uno dei prodotti del progetto è stata la coproduzione (GEODE, Parco dell'Antola, LASA) del film Carbonai dell'Antola (a. 1996).
Dal 1992-1993 il gruppo di ricerca, che ha sempre incluso geografi, storici, geologi, naturalisti e archeologi, costituisce il Pôle ethnobotanique et histoire (PHE) in cui hanno operato gli studiosi intorno al tema della caratterizzazione storica e ambientale delle produzioni locali ("produits de terroir"). Il gruppo è stato co-partner nell'ambito del progetto europeo Les “produits de terroir” en Europe du sud. Caractérisation ethnologique, sensorielle et socio-économique de leur typicité. Stratégies de valorisation, in collaborazione con l'equipe di etnografi ed etnobotanici del Laboratoire d’ethnobiologie del Muséum National d'Histoire Naturelle di Parigi.
L'esperienza è stata ripresa recentemente con la partecipazione ad un progetto PRIN 2005 (Il parco agricolo: un nuovo strumento di pianificazione territoriale degli spazi aperti, coordinatore scientifico Alberto Magnaghi Università di Firenze), nel quale il LASA si è occupato della Caratterizzazione storica delle agricolture per i Parchi.
A partire dall’anno accademico 1995-1996, l'esperienza del PHE si è formalizzata, dal punto di vista della didattica e della ricerca, con la nascita tramite un accordo tra le Facoltà di Lettere e Filosofia e Facoltà Scienze MFN, del Laboratorio di Archeologia e Storia Ambientale (LASA), che coinvolge i dipartimenti DiSMeC e DipTeRis dell’Università di Genova. La responsabilità scientifica è assicurata da Carlo Montanari e Diego Moreno.
Dalle origini il LASA collabora con i Field courses on Ligurian Landscapes realizzati annualmente in Alta Val di Vara (SP) e promossi dai Dipartimenti di Geografia e di Storia dell'Università di Nottingham (UK) e con una serie di iniziative di terreno promosse in comune con il gruppo di Rural Geography della Royal Geographical Society.
Le attività didattiche e scientifiche sviluppate nell'ambito del Seminario Permanente di Storia Locale (SEMPER, attivo presso il DiSMeC dal 1992, ad opera di Edoardo Grendi, Osvaldo Raggio, Angelo Torre e Diego Moreno) hanno contribuito ad avviare uno specifico metodo storico analitico nello studio geografico delle risorse ambientali (microanalisi storico-geografica).
Il LASA è anche punto di riferimento per le attività di ricerca del Corso di Dottorato in Geografia Storica per la Valorizzazione del Patrimonio Storico e Ambientale (Scuola di Dottorato Società Culture e Territorio), attivo presso il DiSMeC dal 2004, coordinatore Massimo Quaini, attraverso progetti di ricerca locali, nazionali ed europei.
Il LASA ha approfondito il tema dell’archeologia ambientale nella direzione di una "archeologia delle risorse ambientali": un approccio specifico elaborato in numerose collaborazioni con archeologi della Direzione Regionale per i Beni Culturali e paesaggistici della Liguria (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), in particolare nell'ambito di un progetto sulle Zone Umide della Liguria (www.progettozoneumide.org). La tematica connessa dei paesaggi culturali è stata affrontata in occasione di due progetti di ricerca europei PAN (European thematic network on Cultural Landscapes and their Ecosystems, pan.cultland.org) ed ECL (Our Common European Cultural Landscape Heritage, ecl.cultland.org). Tra i risultati dei progetti vi è stata la disseminazione in tutta Europa attraverso un film intitolato Fields of Demeter. Season in the European Landscape, European Cultural Landascapes Our Common Heritage girato nei sette paesi europei partecipanti al progetto. Il LASA ha predisposto la base scientifica e logistica per la produzione realizzata in Italia.
Le due sezioni in cui è articolato il LASA (geografico-storica e botanica) consentono di proseguire la collaborazione sui temi della geografia storica, ecologia storica, storia e archeologia ambientale, e più recentemente, l'archeologia rurale, tra ricercatori afferenti a discipline diverse. Tale collaborazione si realizza attraverso progetti di ricerca e l'organizzazione di seminari interni, sia di convegni a livello nazionale e internazionale.
La documentazione relativa alle convenzioni, ai progetti di ricerca e alle lettere comprovanti i rapporti di ricerca che il LASA intrattiene con altri enti (di ricerca e non) italiani e stranieri è conservata in originale presso l'amministrazione del Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea e in copia presso gli archivi del LASA (DiSMeC e DipTeRis).